9 mondays for 9 skills: risolvere problemi

Riflessioni di mens sana
La capacità di risolvere problemi è la seconda competenza individuata da Babauta (e ripresa poi da Palmy e La solita mamma per questi appuntamenti) tra quelle da insegnare alle nuove generazioni. In effetti si tratta di una competenza mica da ridere. Risolvere i problemi. Fa venire in mente il “risolutore” dei film di Tarantino..
Una difficoltà che vivo come madre è quella di farmi da parte, di non intervenire prima che mi venga richiesto, di lasciare comunque modo a Issa di provare e sbagliare, perchè si impara tanto procedendo per tentativi ed errori. Non è per nulla semplice anche perchè fino a qualche mese fa lei aveva bisogno di noi per fare tutto. E ora devo fare davvero degli sforzi consapevoli per restare zitta o ferma.
Un esempio banale proprio di oggi per farmi capire meglio.
Issa si sta divertendo staccando degli adesivi e attaccandoli su un foglio di carta. Mi accorgo che l’adesivo che sta per staccare non può essere messo con gli altri perchè il foglio è ormai pieno. Mi zittisco un attimo prima di dire “gira il foglio”. Aspetto e guardo quello che fa.
Lei tranquilla tranquilla attacca il suo adesivo sopra un altro. Non faccio in tempo a pensare “ecco, si trattava di un problema solo per me” che stacca entrambi gli adesivi, ne riattacca uno solo, e con l’altro in mano, osserva il foglio e mi dice “e queto dove lo metto?”. Non ho saputo trattenermi e ho risposto “puoi girare il foglio”, pentendomi immediatamente.
L’ho privata della possibilità di arrivarci da sola, e non l’ho nemmeno aiutata a trovare la soluzione ma glie l’ho fornita su un piatto d’argento. D’accordo si tratta di una banalità ma penso che anche attraverso queste banalità i bambini possano cominciare a considerare gli ostacoli non come qualcosa di insormontabile, per cui è necessario avere l’appoggio di qualcuno ma come una sfida che è possibile vincere se si ha fiducia in sé stessi. E la soddisfazione poi di trovare delle soluzioni è unica.
Un’altra cosa che posso fare come madre è quella di fornire strategie per risolvere i problemi. Una di queste è quella di suddividere il problema in piccoli passi, più semplici da affrontare. Nel mondo di giochi di Issa questo è molto utile per risolvere i puzzle, ora sta imparando a trovare prima i quattro angoli, poi a formare la cornice e infine tutti gli altri pezzi.
Tempo addietro ho letto e non ricordo più dove che un bambino fortunato è quello che ogni giorno ha un problema da risolvere. Inizialmente avevo pensato di non aver letto bene, spesso la parola problema ha per noi connotati solo negativi. I problemi sono seccature, fonte di disagio e stress e riteniamo felice chi non ha alcun problema. Questa visione è molto parziale. Spero innanzittutto di trasmettere a mia figlia il concetto che i problemi fanno parte della vita, non sono solo seccature, possono invece essere delle meravigliose opportunità.
Hai ragione ;D!
Problemi come opportunità, è come il rovescio della medaglia!
Questo post mi fa riflettere sulla tua capacità (e la mia incapacità!) di contare almeno fino a tre prima di intervenire.
cerco di contare fino a tre, ma come è difficile, e poi hai letto, per una volta che riesco a farcela ci casco subito dopo!
Beh dai, ci hai pensato, tante mamme manco si pongono il problema (chissà perchè mi viene da pensare a mia suocera..). Avrai tante nuove occasioni per rifarti e lasciar spazio alla piccola Issa 🙂
Un abbraccio a entrambe!
in realtà ogni giorno è costellato da episodi simili, in molti riesco a mantenere un ruolo secondario e in tanti altri no. Ma dato che è una cosa nuova devo ancora assestarmi, l’importante, come dici tu, è riuscire a notarlo e rifletterci sopra. Un abbraccio a te e alla tua Ranocchia 🙂
Problemi come momenti critici che ci danno l’occasione per crescere… grazie della tua partecipazione!
Questo sano atteggiamento lo sto imparando da mio marito.. grazie a te!
sicuramente piu’ facile a dirsi che a farsi, perche’ l istinto in molte situazioni prevale sulla ragione. Pero’ e’ un aspetto che temo di aver sottovalutato e ora che mio figlio e’ semi-adulto, penso che avrei davvero dovuto lasciargli piu’ “autonomia” nell affrontare e soprattutto nel risolvere i suoi problemi, ovviamente nei limiti della loro gravita’. buon primo maggio cara.
Hai centrato il punto, l’istinto dice “spiana la strada perché non abbia alcun pensiero, delusione o frustrazione”, e solo la ragione ti fa capire che non si tratta della via migliore. Chissà se e’ vero quello che dici su tuo figlio, a volte siamo giudici piuttosto severi di noi stessi. Due giorni fa ho acquistato un libro dal titolo fantastico: ‘le madri non sbagliano mai’, ecco forse e’ un’esagerazione ma e’ molto consolante 😉
Di errori noi mamme ne facciamo tanti, ma il fatto stesso che ci mettiamo in discussione volge a nostro favore, no?
Pochi minuti fa, ho accompagnato a casa mia mamma e mentre salivo in macchina mi ha fatto notare che avevo un laccio troppo a lungo e che toccava a terra. Mi ha suggerito di fare il doppio nodo! Le ho ricordato che alla mia età le so già queste cose! Non c’è niente da fare, si resta mamme per sempre!
E’ interessante come ognuno, a modo suo, legge queste competenze, no?
Ciao Alice! Ho una mamma proprio come la tua.. non c’è nulla da fare, è più forte di lei..arghh! Ho fatto un giro sugli altri blog, ed effettivamente ognuna ha messo in luce aspetti diversi, ( l’età dei propri figli forse ha giocato un ruolo chiave in questo) ed è anche uno dei motivi che rende questa iniziativa interessante!