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Via la commozione

26 giugno 2015

Ci siamo. Ultimo giorno di scuola. Mi sono un po’ commossa stamattina. La vedo così grande, così piccola.
Non so fino a che punto lei si renda conto. È da giorni che si parla di ultimo giorno di scuola materna, e stamattina mi ha chiesto di poter stare a casa, solo oggi.
“Allora non saluti le maestre e i tuoi compagni?”
Mi ha guardato seria, “ma dopo oggi non si va più a scuola?”
“No”
“Allora vado”.

Si conclude un ciclo, e ciò che finisce inevitabilmente porta a fare un piccolo bilancio. Di passi in avanti ne ha fatti tanti in questi tre anni, così tanti che non si possono elencare. E io mi ritrovo a esser orgogliona delle sue nuove abilità, della sua capacità di ascoltare e assimilare ciò che le viene spiegato. La scorsa settimana dopo l’ennesimo capriccio mattutino sono sbottata con un rabbioso “ogni mattina mi fai cominciare la giornata arrabbiata”. Tempo di uscir di bocca e ero già pentita. E così le ho spiegato che non era vero, che quando si è arrabbiati si tende a usare parole come mai, sempre, ogni volta, tutti. Ma che sono parole da evitare il più possibile perché fanno vedere le cose più brutte di quel che sono. Lei mi ha ascoltato, e così quando due giorni fa ci sono ricascata (sì sono recidiva), anzichè replicare anche lei con rabbia, tranquilla mi fa “eh no, mamma, hai detto che non si dice sempre”.

E poi ieri sera ha cominciato a lamentarsi di un prurito che non passava neanche con la cremina. Si agitava, emettendo un borbottio lamentoso e a nulla valeva rassicurarla che presto sarebbe passato.
Allora ho provato a consigliarle la respirazione, inspira (annusa il profumo di un fiore), espira (appanna un vetro),e lei mi ha ascoltato e mi ha seguito. Tempo di 5 respiri e al prurito non pensava più. Ecco, anche solo qualche mese fa questo sarebbe stato impensabile.

No, non sento il bisogno che rimanga piccola, sento più forte il bisogno di vederla crescere. E penso che ci aspettano due mesi abbondanti tutti per noi, che a settembre inizierà l’avventura della scrittura e della lettura, e sono proprio contenta che possa legare questi due conquiste così importanti proprio all’ingresso alla nuova scuola.

Via la commozione, è tempo di esser grati e felici.

12 commenti leave one →
  1. simonetta permalink
    26 giugno 2015 22:48

    Bellissimo testo, sensibilissimo 🙂

  2. 26 giugno 2015 23:22

    Evviva le vacanze! E’ bellissimo vedere crescere i nostri cuccioli ed ho tanta nostalgia del passato, visto che i miei ormai sono cresciutelli. Vi auguro di trascorrere insieme giorni sereni, senza arrabbiature ^_^

  3. 28 giugno 2015 14:55

    Compagne di avventura io e te. E le nostre figlie.

  4. 29 giugno 2015 09:46

    che bello quello che scrivi…io vivrò queste emozioni l’anno prossimo e già ci penso e mi commuovo. Vi auguro di trascorrere un’estate serena e vissuta alla grande….e, tranquilla, penso che tutte le mamme amino i propri figli all’infinito ma che allo stesso tempo perdano le staffe e dicano cose di cui si pentono all’istante (a me capita quasi ogni giorno) … fa parte del nostro DNA e del carico di emozioni belle e brutte che ci portiamo sulle spalle. Baci

    • 30 giugno 2015 09:44

      Grazie Jo, spero che l’ultimo di scuola materna sarà come come quello di mia figlia, decisamente il più bello. Ricambio gli auguri per l’estate 🙂

  5. 30 giugno 2015 19:54

    Evviva noi mamme orgogliose! Anche io mi pento spesso di quello che dico alla mia bipede (che ha quasi 18 anni) e ho una nostalgia degli anni che state vivendo ora! un abbaccio doppio

    • 3 luglio 2015 22:07

      Già diciottenne? Pensavo uno o due in meno! E comunque sì, è un’età magica questa e cerco di godermela più possibile. L’abbraccio doppio lo gradisco assai 😉

  6. 14 luglio 2015 09:19

    Dopo tanto ti ritrovo e come sempre le tue parole sono musica.
    Sì, “è tempo di esser grati e felici”.
    Un abbraccio forte :).

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