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Trova le differenze

5 novembre 2014

C’è un oncologo che per dirti “dati i risultati della pet è necessario fare una biopsia” ti fa prenotare una visita privata perché alla fine della settimana deve partire per le ferie. (luglio 2011)
C’è un oncologo che, scoperto che hai prenotato una visita privata perché una segretaria indisponente non ha capito che sei seguita proprio da lui, ti fa richiamare per darti un appuntamento con semplice impegnativa del medico curante.

Ci sono strutture in cui visita senologica e mammografia le puoi prenotare solo verso la fine dell’anno perchè prima non hanno le agende per l’anno successivo.
Ci sono strutture in cui ti accolgono dicendo “se pensa di rifare la mammografia qui, per le donne operate al seno noi diamo subito l’appuntamento per l’anno successivo”.

Ci sono strutture  in cui non ti fanno le ricette elettroniche perchè “andiamo oltre i sei mesi, deve andare dal medico curante”.
Ci sono strutture che se chiedi “allora passo dal medico per la ricetta?” rispondono, “non si preoccupi, facciamo tutto noi”.

C’è un dentista che quando gli racconti di aver provato così tanto dolore da non riuscire a respirare, anzi che lo stesso respiro ti procurava dolore, ti guarda con occhi buoni e ti assicura che farà il possibile per non farti provare dolore. E tu, stupidamente ti ritrovi con gli occhi lucidi.

12 commenti leave one →
  1. 5 novembre 2014 12:22

    Già…ci sono situazioni e situazioni…alla fine dei fatti è tutta questione di fortuna..

    • 5 novembre 2014 13:04

      Non dovrebbe, ma spesso è così. Anche all’interno dello stesso ospedale ci possono essere grandi differenze tra le varie unità operative.

  2. 5 novembre 2014 12:46

    io mi sono trovata bene allo IEO però ho sempre fatto privatamente per non dover aspettare. Un abbraccio

    • 5 novembre 2014 13:09

      A seconda di ciò che devo fare ora mi rivolgo a centri diversi per trovare il meglio. L’oncologo che mi segue però è solo uno e mi trovo benissimo. Privatamente ho fatto molte visite nel periodo della diagnosi e scelta del percorso di cura, ora non più.

  3. 5 novembre 2014 15:19

    Sono figlia di medico per cui la nostra sanità era sempre mediata da lui per cui ho scoperto solo da poco il contatto con la struttura pubblica e le sue “differenze” e mi è piaciuto poco. Continuo a sperare di incontrare nel corso della vita persone sensibili e comprensive ma ….

    • 7 novembre 2014 12:19

      Esatto, Margherita, sensibilità e comprensione. Io riesco a capire che in certi casi burocrazia e organizzazione poco efficiente non vadano incontro alle esigenze dei pazienti, ma mi è proprio insopportabile l’assenza di umanità, cortesia che in molti casi porterebbe a una grande differenza nel vissuto personale.

  4. 5 novembre 2014 16:22

    Non “stupidamente”, no.
    Ci commuoviamo di fronte alla sensibilità. E quando si va a sbattere con la sanità, non ci si è abituati.
    Un abbraccio 🙂

    • 7 novembre 2014 12:34

      Ma lo sai cara che il tuo commento era finito in spam? Hai ragione, è stato di una sensibilità incredibile, mi ha davvero toccato il cuore.
      P.S. bellissima la tua intervista! E chissà perché ti immaginavo mora 🙂

  5. 5 novembre 2014 17:26

    Il primo è tato da schiaffi. Ma veri, neh. Su tutto il resto, m’arrendo, medio, trovo soluzioni. Ma sull’insensibilità, assoluta, vera, profonda di uno che per dirti una cosa che non è esattamente ‘si prenda una tachipirina’ pensa alle sue ferie, mi sale il sangue alla testa.

    • 7 novembre 2014 12:25

      Pensa Iome che quell’episodio ormai non mi urta più da tempo, al momento eravamo tutti troppo storditi da quanto stava accadendo per renderci conto della miseria umana di quel dottorucolo. È l’ultimo episodio narrato che invece me lo sono portato dentro senza neanche rendermene conto. Soffrire senza esser creduta, senza che il medico di turno si degnasse di visitarmi perché solitamente quella procedura procura solo fastidio e non dolore, mi ha lasciato un segno. E una semplice cura dal dentista ha riportato a galla tutto, stupendomi per lo squarcio che si era creato.

  6. unazzurrocielo permalink
    5 novembre 2014 18:40

    fortuna….trovare le persone giuste al momento giusto…per fortuna succede anche questo
    Annamaria

    • 7 novembre 2014 12:26

      e posso dire che di medici in gamba e sensibili ne ho trovati diversi nella mia strada 🙂

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