4 post e un sogno
Un sogno. Martedì scorso ho sognato Wide. Non mi ha parlato ma io sapevo con la consapevolezza dei sogni che non era contenta di me. Disapprovazione per la mia vita ho pensato al risveglio.
Il post di Angelo, il compagno di Wide. Un post lucido, bello, della bellezza che hanno gli scritti anche se dolorosi quando gettano luce su pensieri, emozioni, riflessioni. “Mi aveva insegnato a concentrare ogni cellula sul presente sull’attimo che c’è e non torna, […] A vivere ciò che deve essere vissuto.”
Il post di Linda che parla di riconciliazione. E quella parola mi è risuonata dentro a lungo, e l’ho sentito forte il bisogno quasi fisico di riconciliarmi con me stessa.
Il post di IoMe che mi ha fatto nascere il desiderio di giocare insieme alla sensazione di non aver il diritto di giocare.
Il post di SignorinaCasoUmano che parla di difficoltà nel fare diagnosi cliniche, che spesso i piani si sovrappongono, che ciò che appare non sempre è ciò che è.
È frullato tutto nei giorni seguenti, soprattutto una sera e una notte, e poi finalmente una consapevolezza in più.
Senso di colpa.
Senso di colpa per esser viva io e non lei.
Senso di colpa per le gioie provate quando altri stanno soffrendo.
Il bisogno di vivere defilata perchè già tanto ho avuto e non ho diritto a chiedere nulla di più.
E mentre capivo piangevo, e piangendo mi sentivo più leggera.
Ho pianto scrivendo anche questo post, perchè non è sufficiente capire per superare, ma almeno il primo passo è stato fatto…
come zia cris..emozioni ed aiuti tanto anche tu… Grazie!
grazie Maristella!
ho la pelle d’oca, ti vorrei avere vicino a stringere forte. A parte i casi rari non siamo noi a decidere quando ma soprattuto come morire.
Il mio senso di colpa è quando mi sveglio al mattino e penso che palle devo andare a lavorare. Ma poi immagino Gabriele immobile in un letto da febbraio, e allora mi schiaffeggio e mi alzo. Un abbraccio
Un abbraccio a te Simonetta
Di sensi di colpa è piena la nostra vita, credo sia importante avere la consapevolezza di aver fatto sempre del nostro meglio.
Anch’io ogni tanto penso ad Anna, a Wide, a Gabriele, al mio nipotino che sta lottando senza troppe speranze e guardo la mia vita, i miei figli e tutti quelli che mi vogliono bene e allora capisco che sono fortunata , non è un merito è la mia realtà.
Che coraggio hai Margherita! Ho letto ora il tuo post e ti stringo forte. Una carezza al tuo nipotino.
grazie Margherita, per le tue parole sagge e per ciò che hai condiviso, grazie di cuore. Qui non voglio aggiunger altro, ti abbraccio forte
Un abbraccio.
lo apprezzo molto!
Bisogna ritrovare un equilibrio che per tanto era andato perso….come diceva Anna Wide , bisogna concentrarsi sul presente e nel farlo non devi assolutamente sentirti in colpa anzi seguire il suo insegnamento renderà anche lei fiera di te. Un abbraccio grande wolkerina, ti auguro tanta serenità
gli insegnamenti di wide sono sempre preziosi… grazie Jo
Hai ragione, siamo vivi e spesso ci chiediamo perché proprio noi.
Ma, cara amica, la vita ci dà delle responsabilità anche nei confronti di chi non c’è più, quasi che, oltre che per noi stessi, noi dovessimo vivere anche per coloro che abbiamo amato e che non ci sono più, riempiendo il vuoto che hanno lasciato vivendo con ardore e riconoscenza. Riconciliamoci anche con il nostro destino, prendiamo atto di quello che ci è concesso e accettiamolo con tenerezza e con un sorriso.
Un abbraccio affettuoso.
Condivido ciò che scrivi, Linda. Il fatto che fossero pensieri sommersi ha reso tutto più difficile, ora sarà più semplice, credo 🙂
Moltissimo di vero nel tuo post. Quel senso di colpa che ci pervade pensando a quanto altri non potranno godere. Quel senso di imbarazo che ci invade quanto ci rendiamo conto di quanto risibili siano le cose per cui ogni giorno ci arrabattiamo, incolleriamo. E però, in fondo a tutto questo, la sensazione prepotente che la vita sia anche gioco, rabbie improvvise ad accenderci come zolfanelli, e che in fondo il fatto stesso di vivere a tutto tondo sia un modo di onorare la vita e di rendere omaggio anche a chi non ne può più godere. O magari, poi, sbaglio tutto, e manco me ne accorgo. Un bacio a te. E un abbraccio, grande.
Grazie Iome, ecco vorrei riappropriarmi dell’idea che la vita è anche gioco, è anche leggerezza. Forse come dice ziacris questi sensi di colpa non andranno mai via, e un ruolo lo voglion avere anche loro nella vita a tutto tondo. Basta non farsi risucchiare, che poi uscirne è difficile. Ricambio con affetto bacio e abbraccio
Io ho iniziato a leggere di Wide dopo aver scoperto il tuo blog. Gli altri li ho letti ora dal tuo link. Carissima non devi sentirti in colpa anche se capisco benissimo quello che provi. Sei una persona speciale, un grande abbraccio!
Son proprio felice di averti fatto conoscere Wide! Grazie Elena
Premesso che è normale in queste situazioni avvertire un senso di colpa, io credo che l’unico atteggiamento di bonaria disapprovazione che avrebbe Wide nei tuoi confronti è proprio verso questo tuo sentimento di inadeguatezza e di disagio per essere stata più “fortunata” di altri… La vita è fatta così, a volte ci risulta incomprensibile e ingiusta… Penso che anzichè lasciarsi travolgere da uno sterile senso di colpa, sia nostro “dovere” vivere responsabilmente e appieno la nostra vita, non buttare via il nostro tempo, coltivare le nostre relazioni nell’amore. Di questo Wide credo sarebbe molto contenta… Stai serena! Un abbraccio 😉
Patrizia VR
Cara Patrizia, gli eccessi sono sempre deleteri, e forse se questo senso di colpa si fosse palesato in modo plateale avrei potuto reagire prima e meglio. Purtroppo si ètrattato di qualcosa di più subdolo, che faceva/fa capolino in modo intermittente, difficile riconoscerlo…
è tutto nella norma, i sensi di colpa ci saranno sempre, cerchiamo di non farci sopraffare e di dare il meglio di noi stesse nel ricordo di quello che è stata Anna. Tranquilla wolky ti capisco e ti abbraccio forte forte come quel 22 novembre
Sapere che mi comprendi è davvero un grande conforto, cara Cris. ricambio forte l’abbraccio
Mi sento un pesce fuor d’acqua, commossa ma incapace di tirar fuori qualcosa che abbia un senso compiuto. E allora che scrivo a fare?
Per abbracciarTi forte forte, sperando davvero in una Tua riconciliazione con quel destino che è stato più buono con Te e molto meno con Altri…..ma anche per quegli Altri, la vita vale la pena di essere vissuta, perchè così vorrebbero…
Rita, grazie di cuore! Ora va decisamente meglio :**
Capisco perfettamente il tuo senso di colpa. Anche io l’ho provato, a volte lo provo ancora, anche se capisco perfettamente che è sbagliato e del tutto inutile. Se ci penso lucidamente, credo che noi dovremmo essere felici delle nostre gioie, dei nostri successi e viverli come un grandissimo regalo che la vita ci ha fatto e anche come una rivalsa per quelle persone, a noi care, che non hanno avuto la stessa nostra possibilità. E’ difficile, ma possiamo farcela. Ti abbraccio
Grazie Vale, mi sembra di aver superato la fase ‘acuta’ e riesco a osservare con maggior serenità, probabilmente qualcosa rimarrà sempre, a volte più forte a volte debole debole, l’importante è che non ne venga sopraffatta.
Sono al mare senza pc ti risponderò al mio ritorno un bacio
buone vacanze Margherita 🙂