Mi sono dissociata
Ieri sera pioveva, mi sentivo stanca, di quella stanchezza che non è fisica ma che richiede altrettanto riposo. Un unico desiderio, rimanere a casa, al calduccio, una tranquilla serata in casa. E inventare una scusa, o semplicemente arrogarmi il diritto di tirarmi indietro anche all’ultimo minuto se ciò mi faceva stare meglio, pur di non presenziare a quell’invito.
La riconoscenza mi ha spinto ad uscire, l’invito mi era stato fatto da una persona che dichiarava di continuare a pensare a me, alla mia guarigione ed era certa che quella serata mi avrebbe fatto del bene. Una mia ex insegnante, e il suo gesto mi ha commosso.
Quando sono arrivata ho trovato la sala piena, pochi minuti dopo è iniziata una meditazione guidata da un’esperta: una cinquantina di persone si sono ammutolite, è sceso un silenzio profondo interrotto solo dalle sue parole lente, dolci, ondulate. E al termine, guidati da un artista abbiamo cantato al ritmo di una musica primordiale, fatta con strumenti tradizionali indiani.
E qui è avvenuta la dissociazione.
Una parte di me si è lasciata andare e ha cantato, seguendo il ritmo, alzando la voce o riducendola a un sussurro quando richiesto, provando una grande gioia e un senso di libertà profondo.
Un’altra parte di me si aspettava di essere indicata da un momento all’altro come quella che non conoscendo le parole doveva essere allontanata (è la parte che veniva sistematicamente soppressa ma trovava sempre il modo di risorgere).
E un’altra parte, in rari momenti di lucidità, si guardava intorno e pensava “cosa ci faccio qui, sono circondata da matti!”.
Ieri sera prima di tornare a casa ho ringraziato tanto la mia insegnante.
Ieri sera sono tornata a casa con un sorrisone stampato in faccia.
Sai che non ho capito mica tanto bene che cosa ti è successo?
Perdonaaa è l’età 😉
è molto più facile che non mi sia spiegata bene 😉 In pratica mentre partecipavo a questo incontro convivevano insieme tre percezioni diverse, sentivo di essere nel posto giusto e partecipavo con gioia, sentivo che a differenza di altri non conoscevo le esatte parole dei canti e quindi temevo che mi allontanassero e oltre a ciò mi pareva che la situazione nel suo complesso fosse abbastanza assurda. In ogni caso sono tornata a casa con una bella sensazione di serenità. Spero che adesso sia più chiaro!
Si adesso si 🙂
E’ il fine quello che conta! E se sei tornata serena, non importa se a renderti tale fosse la posizione a testa in giù, una canzone o un gruppo di persone o una sola…
Buona domenica Wolkerina ;D!
E’ proprio quello che ho pensato, se organizzano altre serate come quella io ci vado 🙂 buona domenica anche a te e a tutta pallandia!
beh dai, almeno una parte di te è riuscita a far parte della meditazione.. Io facevo tai-chi con mia madre anni fa ed ho dovuto rinunciare perchè ti giuro.. Diventavo più nervosa di quanto già non lo sia normalmente!!! Infatti mi sarebbe piaciuto provare lo yoga ma alla luce dei risultati ottenuti col tai-chi ho lasciato perdere in partenza!
Ciao mammina, che bello sentirti 🙂 sì, direi proprio che almeno una parte di me si è rilassata 😉 non conosco il tai-chi ma una possibilità allo yoga la darei anche perché a seconda dell’insegnante che trovi potresti avere delle reazioni positive. Un bacetto alla tua piccolina!
che bello!!!
solo un abbraccio, tigli&gelsominO
Sì, proprio bello tigli, e più ripenso alla serata più mi viene voglia di riprovare quell’esperienza! Ti abbraccio anch’io
io semplicemente mi ripeto: ben venga tutto ciò che Ti fa stare bene, che Ti rilassa, che Ti da tranquillità…. E il Qi gong, come procede?
Un bacione cara
La buona vita passa soprattutto da questo, dalla capacità di capire ciò che ci fa stare bene, e il qi gong è sicuramente una di queste. Spero di scrivere qualcosa si più a breve. Un bacione a te, Rita